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Giugno 2022 / MARKET OUTLOOK

La gestione attiva ai tempi dei rischi geopolitici

Nel secondo trimestre la geopolitica si confermerà un aspetto focale per gli investitori, ribadendo l'importanza della diversificazione.

L'invasione russa in Ucraina ha scosso il panorama politico mondiale. Al di là della distruzione e delle sofferenze umane provocate dalla guerra in sé, il conflitto minaccia di aggravare la fame nei paesi più poveri del mondo, innescare una nuova corsa agli armamenti e bloccare la cooperazione su problemi come il cambiamento climatico e la proliferazione nucleare

Questi shock lasceranno strascichi per anni, ma intanto hanno avuto conseguenze più immediate per i mercati globali.

  • Le sanzioni economiche contro la Russia e la chiusura dei porti ucraini sul Mar Nero hanno fatto schizzare verso l'alto i prezzi delle materie prime (figura 5, a sinistra).
  • I timori per l'impatto sulle economie europee hanno provocato una pesante svalutazione dell'euro e della sterlina nei confronti del dollaro USA.
  • A causa delle sanzioni finanziarie, le azioni russe sono diventate praticamente impossibili da acquistare per gli investitori stranieri e la Russia è finita sull'orlo del default sul debito in valuta estera.

L'impatto inflativo della guerra sarà amplificato nel mondo in via di sviluppo, dove gli alimentari hanno un peso molto maggiore negli indici dei prezzi al consumo rispetto ai paesi avanzati (figura 5, a destra).

La guerra in ucraina sta alimentando l'inflazione delle materie prime in tutto il mondo

(Fig. 5) Variazioni di prezzo di una selezione di materie prime e peso degli alimentari negli indici dei prezzi al consumo nazionali

La guerra in ucraina sta alimentando l'inflazione delle materie prime in tutto il mondo

La performance passata non è un indicatore attendibile della performance futura.
Prezzi delle materie prime dal 31 dicembre 2020 al 31 maggio 2022. Quote dei prezzi alimentari al 31 marzo 2022.
Fonti: Haver Analytics/J.P. Morgan (si veda l'Informativa aggiuntiva) e analisi di T. Rowe Price sulla base di dati forniti da FactSet Research Systems Inc. Tutti i diritti riservati.

"La Russia e l'Ucraina non solo sono i granai d'Europa, ma esportano anche molte sostanze chimiche usate nei concimi e altri fattori produttivi agricoli in tutto il mondo", spiega Husain. 

Thomson osserva che la guerra ha anche portato alla luce la dipendenza eccessiva dell'Europa dalla Russia per le forniture di petrolio e gas naturale, che implica ripercussioni non solo per la sicurezza energetica, ma anche su aspetti legati all'equità energetica, come i sussidi per i consumatori.

L'andamento finanziario deludente del settore gaspetrolifero ha spinto molti investitori a sottopesare le azioni energetiche all'ingresso nel 2022, ma l'invasione russa ha dato la sveglia: 

"Credo che il mercato si sia reso conto improvvisamente di quanto l'energia sia un settore strategicamente importante che probabilmente stavamo sottovalutando e molti portafogli ne stanno pagando le conseguenze", afferma Thomson.

Un impulso per le energie rinnovabili

Come quasi tutti gli stravolgimenti economici, lo shock energetico può creare anche opportunità d'investimento accanto ai rischi. La transizione verso le fonti di energia rinnovabili, come il solare e l'eolico, è un buon esempio, suggerisce Thomson:

Come si dice, la cura per i prezzi alti sono i prezzi alti, in questo caso quelli degli idrocarburi.

- Justin Thomson, Head of International Equity e Chief Investment Officer

"Come si dice, la cura per i prezzi alti sono i prezzi alti, nel caso specifico quelli degli idrocarburi. Questi aumenti riducono il costo relativo del passaggio ad altre fonti, pertanto la transizione alle rinnovabili dovrebbe accelerare".

I rincari del petrolio e del gas potrebbero anche stimolare gli investimenti attraverso la catena di fornitura energetica, non solo nei progetti rinnovabili come i parchi eolici e solari , aggiunge Thomson. Gli esempi possibili includono l'aggiornamento delle reti elettriche e lo sviluppo di tecnologie di stoccaggio energetico più efficienti, che a loro volta possono dare impulso alla domanda delle materie prime necessarie.

L'impatto delle sanzioni

Le penali finanziarie imposte alla Russia in risposta all'invasione potrebbero accelerare un'altra transizione di lungo periodo: quella verso un sistema finanziario globale meno centralizzato, asserisce Husain.

Con la prima tornata di sanzioni sono stati compiuti passi senza precedenti, tra cui il congelamento delle riserve in valuta estera della Russia presso la Fed e altre banche centrali aderenti e l'esclusione di varie banche russe dal sistema di messaggeria finanziaria SWIFT (Society for Worldwide International Financial Telecommunications).

Queste misure hanno indubbiamente inflitto un duro colpo alla Russia, ma potrebbero anche motivare altri paesi a cercare alternative a un sistema di pagamenti internazionale dominato dagli Stati Uniti e dalle altre grandi potenze finanziarie.

"È possibile che osservando la situazione, certi paesi comincino a pensare di dover trovare un altro modo per spostare il denaro ed effettuare transazioni su base globale", ipotizza Husain.

Fintanto che restano limitate alla Russia e ai suoi più stretti alleati, le sanzioni dovrebbero creare rischi limitati per l'economia globale, ma il quadro cambierebbe con l'imposizione di sanzioni secondarie a carico di altri paesi, Cina in testa, in reazione a interventi percepiti come un aiuto allo sforzo bellico del Cremlino.

"L'incognita più grande ora per i mercati cinesi è il rischio geopolitico", dice Thomson, e aggiunge: "Se il contagio dell'invasione russa dovesse propagarsi ulteriormente, con la conseguente estensione delle sanzioni occidentali alla Cina, ci troveremmo in una situazione molto difficile".

Le sanzioni secondarie contro la Cina sembrano un rischio di "coda" (ossia un esito con una probabilità relativamente bassa), ma è probabile che questo rischio finisca per pesare sulle valutazioni azionarie cinesi nel secondo semestre.

Gestire efficacemente i rischi geopolitici


Scarica l'Outlook di metà anno 2022 (in inglese)



 

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