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Marzo 2022 / GLOBAL EQUITIES

Posizionarsi per il futuro nell'azionario globale

Il nostro impianto d'investimento si adatta alla sfida del cambiamento: vediamo come.

Punti essenziali

  • Ci troviamo a gestire l'uscita di scena di due fattori guida dei mercati fra i più potenti dell'epoca recente: il Covid-19 e la liquidità fornita dalle banche centrali.
  • Sembra probabile che queste tendenze promuovano un cambio di comportamento sia sul fronte dei consumi che su quello dei mercati, il che offre l'opportunità di posizionarsi per il futuro. 
  • Stiamo investendo in aree destinate a beneficiare del rialzo dei tassi e della riapertura delle economie, ma anche in paesi in cui riteniamo che stia cominciando un nuovo ciclo economico, in particolare nei mercati emergenti.

Investire negli ultimi anni è stato più difficile del solito e il conflitto russo-ucraino è solo l'evento più recente con cui gli investitori si sono dovuti confrontare. Al di là della preoccupante crisi umanitaria, la guerra ha anche conseguenza per la futura politica energetica e l'inflazione di breve periodo, coi prezzi dell'energia alle stelle. Intanto dobbiamo gestire anche l'uscita di scena di due fattori guida dei mercati fra i più potenti dell'epoca recente: la pandemia di coronavirus e la liquidità messa in campo dalle banche centrali per sostenere la crescita economica. Ci aspettiamo che queste tendenze stimolino un cambio di comportamento dei consumatori come pure dei mercati, offrendoci l'opportunità di posizionarci per il futuro e posizionare i nostri clienti dal lato giusto dei cambiamenti che si prospettano. Per esempio, stiamo investendo in aree destinate a beneficiare dell'ambiente di tassi in ascesa e riapertura delle economie, oltre che in paesi in cui riteniamo che stia iniziando un nuovo ciclo economico, in particolare nella regione emergente.

Due profonde distorsioni dell'era pandemica cominciano a svanire

La pandemia ha creato due distorsioni di ampia portata: (1) la liquidità estrema fornita dalla Federal Reserve statunitense e da altre banche centrali (tassi d'interesse negativi e allentamento quantitativo) e (2) i comportamenti estremi che tutti abbiamo dovuto affrontare durante la pandemia, dal lavoro da casa alle interruzioni lungo le catene di fornitura, dalle carenze di vario genere al cambio di abitudini. Tali fenomeni sono destinati a rientrare fra il 2022 e il 2023, man mano che impariamo a convivere con il Covid-19 e le banche centrali stringono i cordoni della politica monetaria per contrastare l'inflazione più elevata.

Il mercato ha inseguito queste due distorsioni fino all'estremo. Le bolle si creano quando il capitale viene riversato in modo errato o eccessivo in settori specifici e crediamo che sia successo esattamente questo durante la pandemia. Il mercato è diventato sovraffollato, con un andamento dettato dalla progressione dei prezzi. A beneficiarne sono stati soprattutto i titoli favoriti dal Covid, le large cap e le azioni USA. Con la graduale attenuazione e parziale correzione di queste due forti distorsioni, emergeranno opportunità nuove e diverse che forse il mercato non si aspetta e non ha ancora scontato.

...siamo concentrati sulle società che dal nostro punto di vista potrebbero vedere un miglioramento dei ritorni economici...

Enfasi sul futuro - Dove vediamo ritorni economici in miglioramento

Ci aspettiamo che nel breve periodo i mercati continueranno a reagire alla crisi attuale in Ucraina e ai singoli punti dati (inflazione, salari e disoccupazione), ma dobbiamo posizionare il portafoglio pensando alla direzione che, a nostro avviso, il mondo sta imboccando.

Non serve ragionare in termini di contrapposizione fra crescita e valore: piuttosto siamo concentrati sulle società che dal nostro punto di vista potrebbero vedere un miglioramento dei ritorni economici nei prossimi anni, per esempio nel settore finanziario, ora che la Fed sta ritirando la liquidità e i tassi d'interesse cominciano a risalire, o nelle aree avvantaggiate dalla riapertura, a cominciare da compagnie aeree, viaggi, alberghi e servizi, che erano state particolarmente colpite dalla pandemia. Per molte di queste società, il ritorno alla normalità fa presagire una ripresa della domanda e quindi anche dei guadagni. A questo si aggiunge il fatto che tante aziende hanno usato la pandemia per creare efficienze investendo in tecnologia e razionalizzando le strutture di costo. Il fatto che i mercati non sono focalizzati su queste idee rappresenta un rischio, ma anche un'opportunità. Il mercato continua a guardare al passato.

...Il nostro processo d'investimento può funzionare anche se le situazioni si evolvono.

Il nostro processo d'investimento può funzionare anche se gli scenari si evolvono

È importante sottolineare che in un mondo che cambia, la nostra struttura d'investimento è abbastanza flessibile per adattarsi a scenari diversi. È questo quadro di riferimento che ci aiuta a identificare le società potenzialmente in grado di generare ritorni economici sempre maggiori. Non è detto che a offrire i risultati migliori saranno le stesse aree rivelatesi premianti negli ultimi due anni. Durante la pandemia ci sono stati molti cambiamenti di ampia portata, tra cui l'accelerazione dei pagamenti digitali e dell'e-commerce, delle consegne, dei video in streaming e dei videogiochi, tutte tendenze di lungo periodo molto potenti. Restiamo investiti in alcune di quelle società, ma sappiamo bene che il traino della domanda pandemica si attenuerà andando avanti. L'attenzione dovrebbe focalizzarsi sulla rimozione degli stimoli da parte della Fed e il ritorno in auge di settori la cui attività era stata sostanzialmente congelata, come nel caso dei viaggi e del trasporto aereo. Sono queste le aree in cui siamo convinti che si possano individuare le opportunità più promettenti attualmente.

La natura globale della strategia ci consente anche di cercare le migliori idee in tutto l'universo d'investimento, qualcosa che si sposa bene con la nostra propensione a essere "cautamente contrarian". Per esempio, i mercati emergenti hanno subito forti pressioni con l'ampliamento del divario fra titoli internazionali e azioni domestiche statunitensi, situazione che a nostro avviso presenta l'occasione di sovraponderare i mercati internazionali, ma anche di guardare a paesi come la Cina o il Brasile per cogliere opportunità specifiche. L'asset allocation del portafoglio è imperniata su questo approccio. Ci muoviamo per il mondo puntando sulle regioni in cui vediamo le migliori opportunità e, al momento, le più interessanti sono al di fuori degli Stati Uniti.

Certamente, una delle tendenze più recenti è stata la concentrazione dei flussi verso alcune società tecnologiche mega-capitalizzate che hanno attratto capitali in modo quasi automatico. Da parte nostra, non cerchiamo di generare l'alfa da nomi come questi. Deteniamo alcune di queste mega-cap e stiamo scommettendo selettivamente su una in particolare, ma siamo convinti che una fonte di alfa più promettente sia conoscere a fondo società che altri non comprendono altrettanto bene o partecipano in misura minore. La capacità di individuare queste idee idiosincratiche è il nostro tratto distintivo e inimitabile. Di conseguenza, deteniamo una quota attiva più ampia e quindi abbiamo meno probabilità di creare posizioni sovrapponibili all'indice per i clienti, che è poi il punto cruciale. Aspiriamo a generare un alfa esclusivo che deriva dalla piattaforma di ricerca e dalla nostra struttura d'investimento.

Gestire i rischi e le opportunità che si prospettano

Crediamo che l'inflazione resterà alta nel breve termine, soprattutto se il conflitto russo-ucraino dovesse intensificarsi. Tuttavia, dovremmo vedere un'attenuazione dalla seconda metà del 2022 in poi, man mano che i colli di bottiglia provocati dalla pandemia vengono risolti. Probabilmente avremo una situazione molto insolita di inflazione in calo e tassi d'interesse in ascesa, che essendo contraria a ogni logica risulta difficile da comprendere per i mercati. L'origine va ricercata non nei fondamentali, ma piuttosto nella distorsione estrema creata dalla Fed, che adesso sta cercando di correggerla. Nel lungo termine, l'inflazione dovrebbe assestarsi a un livello più basso rispetto agli ultimi mesi, ma comunque superiore in confronto al periodo pre-pandemia. I prezzi di mercato continuano a non riflettere questo ambiente.

Non abbiamo alcuna certezza sul modo in cui alla fine si risolverà la crisi in Ucraina, ma continueremo a monitorarne l'evoluzione. Stiamo seguendo da vicino anche la direzione della politica energetica globale, di fronte alla crescente urgenza di diversificare dalle fonti di energia tradizionali. Non crediamo, però, che il conflitto possa interferire con la nostra previsione riguardo alla graduale scomparsa delle due principali distorsioni che hanno dettato l'andamento dei mercati negli ultimi tempi. La Fed probabilmente andrà avanti nel suo percorso di contrazione e ci aspettiamo di vedere una riapertura delle economie in tutto il mondo ora che il Covid-19 viene trattato sempre di più come una malattia endemica.

Sappiamo che i periodi come questo possono essere molto volatili e destabilizzanti per gli investitori, ma la nostra strategia è sempre stata costruita intorno al mondo che cambia sfruttando questo processo e la possibilità di scoprire nuove aziende e nuove idee da cui estrarre valore per i clienti. Nel contempo, restiamo fedeli ai criteri fondamentali che finora si sono dimostrati efficaci: individuare le situazioni promettenti in termini di miglioramento dei ritorni economici e mantenere la disciplina sul prezzo che siamo disposti a pagare per le singole società, abbracciando il cambiamento con un approccio creativo. Sono questi i fattori che continueranno a generare ritorni a lungo termine robusti per i nostri clienti.

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