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Novembre 2022 / GLOBAL ASSET ALLOCATION

Global Asset Allocation: Approfondimenti di novembre

Scopri gli ultimi temi di mercato globali

1. Prospettive di mercato

  • Il futuro dell'economia globale rimane incerto, con le banche centrali impegnate a contrastare un'inflazione ostinatamente alta mentre le aspettative di crescita si indeboliscono.
  • Domare l'inflazione resta l'obiettivo prioritario della Federal Reserve statunitense, nonostante il rischio di aggravare la situazione economica.
  • L'inflazione trainata dall'energia impone alla Banca centrale europea (BCE) scelte più complesse, in un contesto di flessibilità fiscale disomogeneo tra gli Stati membri.
  • La Banca del Giappone (BOJ) è andata dritta per la sua strada, ma potrebbe essere costretta ad allentare i controlli sulla curva dei rendimenti ora che l'inflazione sta cominciando ad avanzare.
  • Quanto alle banche centrali dei mercati emergenti, che sono avanti nel ciclo di contrazione globale, forse dovranno mantenere i tassi a livelli elevati per difendere le valute deboli.
  • Per contro, la Cina sta rilassando la politica per bilanciare il rischio di crescita dovuto ai lockdown anti-Covid.
  • Fra i rischi principali che gravano sui mercati mondiali figurano eventuali passi falsi delle banche centrali, l'inflazione persistente, un rallentamento più pronunciato della crescita, l'equilibrio fra contenimento del coronavirus e crescita in Cina e le tensioni geopolitiche.

2. Posizionamento del portafoglio

Al 31 ottobre 2022

  • Siamo sottoesposti ai titoli azionari in quanto l'atteggiamento ancora aggressivo delle banche centrali sulla politica monetaria e le prospettive di crescita e di utili sempre più deboli inducono a mantenere la cautela.
  • Conserviamo un modesto sovrappeso della liquidità, che offre sicurezza e rendimenti più interessanti data la spinta al rialzo dei tassi di interesse a breve termine, in rapporto alle obbligazioni, sulle quali continua a pesare il rischio di contrazione monetaria.
  • Nella componente azionaria, siamo quasi in equilibrio tra value e growth.
  • Lo scenario di crescita in frenata è negativo per i ciclici, mentre i tassi più elevati penalizzano le azioni orientate alla crescita.
  • In ambito obbligazionario, siamo sovraesposti al debito sovrano dei mercati emergenti denominato in dollari e in valuta locale.
  • I rendimenti dei titoli emergenti compensano in misura ragionevole l'assunzione di rischio.
  • I tassi di default sono attesi in risalita dai livelli storicamente bassi di oggi, anche se i rendimenti attuali contribuiscono a creare un cuscinetto.
  • Abbiamo un sovrappeso anche sui titoli governativi europei per bilanciare il rischio azionario.

3. Temi di mercato

Quando le brutte notizie sono una buona cosa

A prima vista, il rimbalzo superiore alle attese della crescita del prodotto interno lordo (PIL) statunitense nel terzo trimestre dovrebbe rafforzare l'esigenza della Fed di mantenere la linea dura sulla politica di contrazione.
Tuttavia, osservando i dettagli, appare sempre più chiaro che l'economia sta subendo gli effetti dei tassi decisamente più alti.
È diminuita la spesa per consumi, che costituisce quasi il 70% del PIL, e gli investimenti fissi residenziali, termometro delle compravendite di unità abitative in generale, sono crollati di oltre il 26%.
Anche i dati sulla fiducia dei consumatori hanno lanciato segnali allarmanti il mese scorso, mettendo in evidenza l'ansia crescente per l'impatto dell'alta inflazione e il futuro andamento del mercato del lavoro.
Sintomi di rallentamento sono emersi anche dall'indice ISM manifatturiero di ottobre, arretrato a livelli visti l'ultima volta a maggio 2020, sebbene non siano mancate indizi promettenti sul fronte dell'inflazione, con la flessione dei prezzi pagati e delle consegne dei fornitori.
I mercati statunitensi hanno risposto positivamente alla serie di cattive notizie, come testimoniano i rendimenti dei Treasury in declino e i listini azionari in rialzo.
Mentre la Fed resta in allerta sul fronte della lotta all'inflazione, aumentano le prove del fatto che la strategia di concentrare i rialzi nella fase iniziale del ciclo sta generando un impatto, almeno sulla crescita e anticipando potenzialmente dati di inflazione più modesti.
Intanto è probabile che gli investitori continuano ad accogliere con favore i dati economici deludenti nella speranza che facciano arrivare la buona notizia di una svolta nella politica della Fed.

Governo diviso e rally: ipotesi ragionevole?

Storicamente i mercati statunitensi sono andati bene nei periodi di governo diviso e, con le elezioni di metà mandato all'orizzonte, i sondaggi indicano questo scenario come possibile, visto che i Repubblicani sono dati vincenti alla Camera e per il Senato si prospetta una corsa all'ultimo voto.
I temi al centro dell'attenzione degli elettori sono l'inflazione a livelli record e il rallentamento dell'economia e questo penalizza i Democratici, che nei due anni alla guida del paese, hanno portato avanti politiche progressive e di spesa cui ora gli elettori potrebbero attribuire l'ascesa dell'inflazione.
Storicamente un governo diviso è stato visto come un fattore positivo, che assicura il meccanismo di controllo e bilanciamento del potere e riduce la probabilità che vengano approvate misure estreme, rendendo indispensabili compromessi più bipartisan nell'attività legislativa.
Analogamente, l'incertezza che incide sui piani di spesa delle famiglie e delle imprese si attenua con lo scemare delle probabilità di modifiche significative a livello di spesa pubblica, tassazione e regolamentazione.
Tuttavia, per quanto lo stallo possa essere bene accolto dai mercati, un governo diviso potrebbe creare maggiore volatilità in altre aree, per esempio sull'innalzamento del tetto del debito, il sostegno all'Ucraina e la vigilanza del settore tecnologico.
La politica sulla Cina è un tema su cui c'è stato un ampio consenso bipartisan che rappresenta un rischio potenziale per i mercati.
Dunque, al di là del possibile rimbalzo sulla notizia di un governo diviso, non dovremmo aspettarci che l'incertezza politica svanisca, soprattutto nel mondo di oggi.

Per una panoramica regione per regione, si rimanda alla versione integrale del rapporto (PDF).

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