Ottobre 2024 -
Al 30 settembre 2024
Fuori dal tunnel
Il mercato azionario cinese è in rialzo di quasi il 30% dopo l'annuncio di un pacchetto di stimoli più ampio del previsto, volto a evitare un ulteriore deterioramento della crescita e a placare le preoccupazioni per il travagliato settore immobiliare. Gli sforzi coordinati della People's Bank of China e delle autorità di regolamentazione finanziaria si estendono a misure monetarie e fiscali, tra cui tassi più bassi per sostenere l'edilizia abitativa e prestiti per incoraggiare il riacquisto di azioni. Quest'anno le azioni cinesi hanno accumulato un notevole ritardo, riflettendo le difficoltà dei responsabili politici nell'invertire la tendenza al ribasso della crescita, che resta ben al di sotto dell’obiettivo del 5% da loro fissato. E con la potenziale minaccia di un cambiamento nella politica statunitense all'orizzonte, l'economia cinese, estremamente basata sulle esportazioni, potrebbe trovarsi ancora più sotto pressione. Quindi, anche se le misure di ampia portata sono un passo nella giusta direzione e sono state accolte con favore dagli investitori dei mercati emergenti, i venti contrari strutturali che la Cina deve affrontare sono vasti e lasciano molto scettici sul fatto che la Cina sia già fuori dal tunnel.
Non è ancora il momento di festeggiare
Tra le principali banche centrali, la BCE ha appena registrato i primi dati di un'inflazione al di sotto del suo obiettivo del 2%, in calo rispetto al picco dell'11% di settembre 2022, il che apre la strada a un'ulteriore riduzione dei tassi. Si tratta di una notizia positiva anche per le altre banche centrali, che stanno registrando progressi simili verso il raggiungimento dei loro obiettivi. In particolare, questi progressi si stanno compiendo in uno scenario di crescita globale resiliente, con alcune aree che mostrano una sorprendente capacità di recupero. Le forze che avevano spinto l'inflazione verso l'alto, tra cui le carenze di offerta legate al COVID, l'eccesso di risparmio che sostiene la spesa dei consumatori e la domanda repressa che sostiene l'inflazione dei servizi, si sono affievolite. Sotto tutti i punti di vista, sembra che i banchieri centrali abbiano messo a segno un “soft landing”, un tempo impensabile, e dovrebbero festeggiare. Purtroppo, però, hanno dovuto trattenersi per ora dal farlo a causa dell'attuale contesto di tensioni geopolitiche e della minaccia di cambiamenti politici che potrebbero avere un impatto sulla crescita e riaccendere i timori per l'inflazione.
Per una panoramica regione per regione, see the full report (PDF).
Yoram Lustig è Head of Multi-Asset Solutions per la regione EMEA e America Latina, all'interno della divisione Multi-Asset.
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