Marzo 2024 / INVESTMENT INSIGHTS
AI generativa: le implicazioni per gli investimenti
I motivi per cui gli investitori dovrebbero guardare all’AI come a un tema di investimento a lungo termine
Punti essenziali
- Riteniamo che vi siano motivi validi per cui gli investitori dovrebbero guardare all’intelligenza artificiale (AI) in un’ottica di tema di investimento a lungo termine.
- Per il 2024 manteniamo la nostra visione positiva non solo sull’universo AI ma anche, in generale, sul settore tecnologico nel suo complesso.
- Gran parte delle azioni tecnologiche mondiali che analizziamo stanno registrando un’accelerazione della crescita organica degli utili e un’espansione del margine operativo.
Riteniamo che vi siano motivi validi per cui gli investitori dovrebbero guardare all’intelligenza artificiale (AI) in un’ottica di tema di investimento a lungo termine, anche se, nel breve termine, le quotazioni di alcuni dei titoli rinomati dell’AI possano apparire elevate e slegate dai fondamentali.
L’AI generativa rappresenta un punto di svolta epocale
(Fig. 1) Il repentino passaggio dall’apprendimento automatico (ML) a quello approfondito (DL) e infine a ChatGPT
Un 2023 da incorniciare per il settore tecnologico mondiale
Tornando indietro nel tempo, a circa un anno fa, i nostri gestori azionari globali nutrivano per il 2023 una visione ottimistica del settore tecnologico mondiale. Per il 2024 manteniamo questa visione rosea non solo sull’universo AI ma anche, in generale, sul settore tecnologico nel suo complesso. Gran parte delle azioni tecnologiche mondiali seguite dai nostri analisti stanno registrando un’accelerazione della crescita organica degli utili e un’espansione del margine operativo; un trend questo che sembra destinato a continuare nel 2024. L’universo AI è stato e potrebbe continuare a essere ciclico, ma riteniamo che la sua traiettoria con “curva a S” sia stata verosimilmente sottovalutata dal mercato.
AI: investire oggi nel mondo del futuro
L’AI generativa fa un uso decisamente intensivo di semiconduttori a causa dei propri imponenti requisiti di elaborazione parallela. La Figura 2 rappresenta uno dei modi migliori per visualizzare le opportunità di questo universo , in quanto inquadra graficamente i beneficiari dell’AI sotto forma di piramide a quattro livelli. Alla base della piramide troviamo i pionieri della corsa all’AI, ovvero le società attive nell’ecosistema dei chip per gli investimenti in capitale dedicati ai semiconduttori “standard” e a quelli avanzati (NVIDIA, TSMC, ASML, Lam Research, ecc.). Uno dei migliori modi per trarre vantaggio dall’AI generativa in questo mega-trend si materializza nelle tecnologie “di supporto” e in altri segmenti dello strato infrastrutturale.
Rappresentare l’AI sotto forma di piramide
(Fig. 2) I livelli dell’AI
Il secondo livello della piramide è presidiato dai fornitori di infrastrutture AI (Amazon, Apple, Alibaba Cloud, ecc.) e dai facilitatori dell’AI (società di servizi IT come Accenture e Microsoft Azure). Al terzo livello troviamo invece i modelli linguistici fondamentali di grandi dimensioni, come GPT-4 di OpenAI oppure LLaMA di Meta. Infine, al vertice della piramide ci sono le applicazioni AI personalizzate, un segmento dove al momento non è ancora semplice individuare i probabili leader finali.
Sebbene l’adozione dell’AI sia ancora agli albori, essa appare eccezionalmente rapida rispetto ai boom informatici precedenti (ad esempio, PC e smartphone), in parte grazie all’AI generativa e ai modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM). Queste due soluzioni tecnologiche d’avanguardia hanno incentivato le società, tecnologiche e non, presenti in svariati settori a saggiare un’adozione precoce, spinte più dall’individuazione di guadagni di efficienza potenzialmente enormi che dalla “FOMO” (la paura di perdere una grossa opportunità).
Le opportunità nel settore tecnologico mondiale nel 2024
A livello globale, quest’anno le prospettive per il settore tecnologico appaiono piuttosto solide, grazie alla continua crescita dell’AI generativa e al rimbalzo ciclico nel mercato generale dei semiconduttori, che include al suo interno i PC, gli smartphone e altre applicazioni tech. Indubbiamente, questa prospettiva favorevole per il settore tecnologico deve convivere con timori e rischi macroeconomici a più ampio respiro, come un possibile rallentamento della domanda dei consumatori statunitensi, la lenta ripresa economica in Cina, senza dimenticare le crescenti criticità geopolitiche in Ucraina, Medio Oriente e in altre regioni del globo.
I mercati AI globali sono in rapida crescita
(Fig. 3) Mercati globali dei software e chip AI in miliardi di USD
Tuttavia, riteniamo probabile che il boom dell’AI possa avere sufficiente vento in poppa per proseguire nel 2024 e per relegare sullo sfondo i timori complessivi sul piano macroeconomico, molti dei quali erano già presenti durante tutto il 2023 e, pertanto, sono ben noti. In ottica 2024, continuiamo a registrare molte aree di opportunità interessanti per gli investitori del settore tecnologico come:
- Nel complesso, i semiconduttori potrebbero continuare a rappresentare un punto di forza. Con ogni probabilità, la domanda di semiconduttori rimarrà sostenuta, alimentata dalla crescente domanda sul fronte AI, come sottolineato dalla recente valutazione di AMD in merito al mercato mondiale del chip acceleratore, stimato a una cifra pari 400 miliardi di dollari entro il 2027. AMD ha rivisto al rialzo le proprie prospettive di crescita del mercato, da un tasso di crescita annuo composto (CAGR) del 50% fino al 70%, nel lasso temporale 2023-2027. Potremmo inoltre assistere a un trend di ripresa in altre aree, come i semiconduttori industriali, entro il secondo semestre del 2024.
- Ci si attende il permanere della crescita sul fronte del cloud computing e dei software per le imprese, per effetto della crescente domanda di soluzioni IT flessibili e con margini di espansione. Lo sviluppo dell’AI è destinato a imprimere un ulteriore slancio a questo trend; riteniamo pertanto che l’orizzonte di spesa per i data center resterà probabilmente sereno. Nello specifico, le società sentono l’esigenza di rendere i loro dati “pronti” per l’AI. Tutto ciò implica un maggior numero di società pronte a investire in software per le attività di back office e middle office, come Workday, SAP, e ServiceNow.
- Alcuni segmenti del Fintech potrebbero registrare una buona crescita, ragion per cui continuiamo a essere proattivi in questo settore. Dopo la fase reflazionistica legata alla pandemia, l’e-commerce ha continuato la sua corsa e le società fintech stanno assumendo un atteggiamento più disciplinato sul lato delle loro spese operative.
Bilanciare i rischi e le opportunità
In questo clima effervescente, siamo al contempo consapevoli dei rischi insiti nella formazione di possibili bolle, con conseguenti valutazioni eccessive per le azioni AI più in voga. Nel nostro ruolo di gestori, riteniamo un nostro compito saper affrontare in maniera responsabile un universo AI in rapida evoluzione, attenendoci al nostro ben radicato quadro di investimento bottom-up, senza pagare un prezzo eccessivo per le azioni AI attualmente sulla cresta dell’onda.
Dobbiamo dosare con misura le opportunità e i potenziali rischi, che ad oggi percepiamo essere maggiormente legati alle criticità macroeconomiche più ampie, rispetto a particolari tematiche sotto-settoriali presenti all’interno del settore tecnologico.
- Sul versante economico, sebbene la Fed sembri gestire senza affanno il rallentamento controllato dell’economia statunitense, è ancora presente il rischio di una contrazione più marcata. Insieme all’attuale debolezza dell’economia cinese, tutto ciò potrebbe frenare la domanda globale di servizi e prodotti tecnologici.
- Sul fronte geopolitico, nonostante vi sia stato di recente un venir meno delle tensioni tra Stati Uniti e Cina, dobbiamo vigilare sull’eventualità di un nuovo scontro tra le due superpotenze, con potenziali ripercussioni sulla domanda e sulla catena di approvvigionamento IT.
- Infine, anche i rischi normativi continuano a incombere sull’universo AI. Mentre i governi cercano di allinearsi con la crescente adozione dell’AI, unita alla più ampia disponibilità di dati, sull’AI continua ad aleggiare il rischio di crescenti normative governative sul tema della riservatezza dei dati, dell’antitrust e delle preoccupazioni in materia di sicurezza nazionale, insieme al potenziale incremento dei costi e degli oneri di compliance in capo alle società tecnologiche.
Riflessioni finali
Continuiamo a ritenere che molti investitori non abbiano colto appieno la forte rilevanza del fenomeno AI, che potrebbe determinare spese in conto capitale e performance esponenzialmente più elevate rispetto alle previsioni del mercato. Intendiamo affrontare questo mega-trend in maniera responsabile, monitorando al contempo lo scenario tecnologico più ampio, puntando a conseguire alfa dove possibile, anche al di fuori dell’universo AI. Più di ogni altra cosa, la modalità operativa rimarrà sempre fedele al nostro quadro: identificare le società che vendono tecnologie chiave (o indispensabili), innovatrici sul fronte dei mercati con trend di crescita secolare, con fondamentali in miglioramento e valutazioni su livelli ragionevoli.
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