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Giugno 2023 / INVESTMENT INSIGHTS

I fattori globali creano opportunità in Europa centro-orientale

Dopo anni di investimenti nelle produzioni situate in Estremo Oriente, le linee produttive complesse e ad elevato valore aggiunto ricompaiono in Europa

Dopo anni di investimenti nelle produzioni situate in Estremo Oriente, le linee produttive complesse e ad elevato valore aggiunto ricompaiono in Europa. Il fenomeno della “delocalizzazione in paesi limitrofi” alimentata dall’incertezza geopolitica dipinge delle prospettive rosee per le obbligazioni sovrane dell’Europa centrale e orientale. Inoltre, le banche centrali dell’Europa centrale e orientale sono ormai prossime a concludere la fase di stretta monetaria, e si potrebbe quindi registrare una ripresa più rapida della crescita economica, dopo aver sfiorato una potenziale recessione.

Gli ultimi eventi che hanno segnato la scena mondiale, dalla pandemia al conflitto in Ucraina, insieme alla fiammata inflazionistica e al repentino rialzo dei tassi d’interesse, hanno riportato l’accento sulla stabilità e sicurezza delle catene di approvvigionamento tra imprese e nazioni. Gli investimenti destinati a “delocalizzazioni di prossimità” verso paesi alleati e geograficamente più vicini stanno diventando sempre più all’ordine del giorno; in tale ottica, i Paesi dell’Europa centrale e orientale sono in prima linea per trarre vantaggio da due fattori principali. 

In primis, la loro prossimità ai vasti mercati dell’Europa occidentale.

In secondo luogo, l’abilità di questa regione nel realizzare prodotti complessi e di alta qualità; gli attuali investimenti esteri diretti riguardano le linee produttive a più elevato valore aggiunto, come i macchinari tecnologicamente avanzati e i componenti automobilistici, come i cruscotti delle auto, e infine i componenti elettronici all’avanguardia.  

Due recenti esempi evidenziano l’entità degli investimenti esteri diretti: Il primo riguarda l’investimento di Visteon, una società con sede negli Stati Uniti, in un nuovo hub tecnologico e in un centro di collaudo su larga scala dei cruscotti delle auto, in Bulgaria. Il secondo concerne invece la joint venture tra la croata Rimac e la francese Bugatti, in Croazia. La nuova Rimac-Bugatti svilupperà e produrrà sistemi di batterie ad alte prestazioni e di notevole qualità, unità di trazione elettrica e componenti di interfaccia utente per veicoli elettrici.

Il vantaggio dell’essere precursori 

L’investimento in obbligazioni in valuta locale dei Paesi dell’Europa centrale e orientale diventa ancora più allettante, considerando che le loro banche centrali sono più vicine al tasso di inflazione auspicabile sotto il profilo economico, in grado di rimettere in carreggiata la crescita economica. Per esempio, in Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria e Romania, le banche centrali avevano già rialzato i tassi nel 2021 per fronteggiare la fiammata dei prezzi, mentre la Fed, la BCE e le principali banche centrali asiatiche avevano adottato un approccio temporeggiante.

Rileviamo delle opportunità d’investimento allettanti in obbligazioni in valuta locale, per investitori che non hanno timore di entrare nel mercato prima che giunga il consensus più ampio sulla tesi di investimento. 

Abbiamo, di fatto, adottato tale approccio d’investimento in Serbia e Romania.

Per quanto riguarda la Romania, abbiamo investito nel 2012 quando il Paese aveva ancora un merito di credito inferiore a Investment Grade e i suoi titoli di Stato non erano inclusi in nessun indice obbligazionario riconosciuto a livello internazionale.  

Abbiamo operato in maniera speculare in Serbia, dove abbiamo investito ben prima del suo ingresso negli indici obbligazionari riconosciuti internazionalmente, a dei livelli di rendimento pari al 12-13%. Abbiamo detenuto le suddette obbligazioni sovrane per oltre cinque anni, fino ad arrivare a un rendimento nell’ordine del 2,5-3%. Abbiamo quindi ottenuto un guadagno superiore ai 1000 punti base in cinque anni.

Al tempo stesso, non basta solo identificare le obbligazioni che non sono ancora riconosciute a livello internazionale negli indici obbligazionari. Risulta necessario adottare un approccio d’investimento metodico e a lungo termine.  

Avere un’ottica di lungo periodo significa non inseguire risultati nell’immediato, ma invece impegnarsi a investire con un orizzonte temporale più ampio. Tale approccio apre un punto di vista peculiare relativamente ai piani dei debitori sovrani e forgia anche un solido rapporto di fiducia tra noi (gli investitori) e loro (i debitori). È proprio ciò che si è verificato sia in Romania che in Serbia, dove dopo aver analizzato in dettaglio le loro condizioni politiche ed economiche abbiamo sviluppato una solida comprensione degli impegni assunti dai decisori politici per accrescere e rafforzare le loro economie.

Una tesi di investimento allettante 

La regione dell’Europa centrale e orientale sta registrando investimenti in nuove fabbriche e impianti, noti come “investimenti greenfield” (ovvero con impianti del tutto nuovi), ma osserviamo anche investimenti che ammodernano impianti e fabbriche già in essere, noti con il nome di “investimenti brownfield”. La tesi di investimento appare dunque allettante, tuttavia l’individuazione dei paesi migliori in ottica futura deve far perno su un approccio d’investimento a lungo termine e ulteriori analisi.

Siamo convinti che non solo gli investitori ma anche i soggetti debitori trarranno un vantaggio; di fatto, gli investitori ottengono solide performance sostenendo lo sviluppo e le esigenze di investimento dei debitori sovrani. Un risultato effettivamente vantaggioso per entrambi. 

Informazioni importanti

Il materiale ha solo scopo informativo e/o di marketing e non è un consiglio o una raccomandazione di investimento. Consigliamo ai potenziali investiori di richiedere una consulenza legale, finanziaria e fiscale indipendente prima di assumere qualsiasi decisione di investimento. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. Il valore di un investimento puó oscillare e gli investitori potrebbero non ottenere l'intero importo investito.

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