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Aprile 2023 / ASSET ALLOCATION VIEWPOINT

Viewpoint sull’asset allocation: approfondimenti di aprile

Scopri gli ultimi temi di mercato globali

1. Prospettive di mercato 

  • Nella seconda metà dell'anno gli effetti ritardati dell'inasprimento delle banche centrali peseranno sulla crescita e sulle prospettive degli utili, con aspettative di un'inflazione più bassa ma comunque superiore agli obiettivi delle banche centrali. 
  • La recente crisi bancaria e il taglio inaspettato alla produzione di petrolio complicano il rompicapo dell'inflazione e della stabilità finanziaria per le banche centrali e potrebbero mantenere alta la volatilità dei tassi d'interesse. 
  • Se da un lato gli analisti sono sempre più concordi nel prevedere un rallentamento delle prospettive di crescita, dall'altro la riapertura della Cina e la capacità di tenuta della crescita in Europa offrono un contrappeso a un sentiment altrimenti negativo.  
  • Tra i rischi principali per i mercati globali vi sono i passi falsi delle banche centrali, la tenuta dell'inflazione, il calo della crescita, il peggioramento della crisi bancaria e le tensioni geopolitiche.

2. Posizionamento del portafoglio 

Al 31/03/2023 

  • Rimaniamo sottopesati su azioni e obbligazioni a favore della liquidità. Le azioni sono vulnerabili al contesto di indebolimento della crescita e degli utili e le banche centrali ancora aggressive nel combattere l'inflazione potrebbero pesare sugli obbligazionari, mentre la liquidità continua a offrire sicurezza e rendimenti interessanti. 
  • Nel comparto azionario rimaniamo sovrappesati nelle aree sostenute da valutazioni più interessanti, tra cui le small/mid-cap, i mercati globali ex-USA e quelli emergenti. 
  • Nell'obbligazionario sottopesiamo i titoli di Stato europei ma abbiamo incrementato le obbligazioni indicizzate all'inflazione. Anche se la volatilità dei tassi rimarrà elevata, è probabile che i tassi salgano rispetto ai livelli attuali. Tuttavia, la duration funge da contrappeso nei nostri portafogli multi-asset in una seconda metà dell'anno potenzialmente movimentata, e le obbligazioni indicizzate all'inflazione offriranno una certa protezione qualora l'inflazione si rivelasse più persistente del previsto. 
  • Siamo positivi sull'euro rispetto al dollaro USA. Il differenziale dei tassi d'interesse tra Unione europea (UE) e Stati Uniti dovrebbe ridursi. L'economia dell'Europa, che finora è riuscita a evitare una recessione, potrebbe recuperare terreno nei confronti degli Stati Uniti

3. Temi di mercato 

La situazione si complica 

La recente crisi bancaria ha reso più complicato l'obiettivo delle banche centrali globali di combattere l'inflazione, dovendo ora affrontare l'ulteriore compito di mantenere la stabilità finanziaria. Nel tentativo di trovare un equilibrio tra il ripristino della stabilità dei prezzi e il rafforzamento della fiducia nel sistema bancario, la Fed statunitense ha annunciato un aumento di 25 punti percentuali nella riunione di marzo - un apparente compromesso tra un rialzo di 50 punti percentuali e nessuna mossa - lanciando al contempo rapidamente una nuova linea di credito di emergenza, il Bank Term Funding Program. Questa mossa non è diversa dal salvataggio affrettato del mercato dei Gilts attuato dalla Banca d'Inghilterra in ottobre, pur continuando a perseguire una politica monetaria più restrittiva. Sebbene le misure di soccorso siano sembrate finora in grado di placare un contagio più ampio, l'impatto immediato potrebbe essere un'ulteriore restrizione del credito nel settore bancario, in atto già da prima della crisi. Questa dimensione aggiuntiva non fa che rendere più complesso il mandato delle banche centrali, data la già limitata visibilità sugli effetti ritardati delle loro misure di inasprimento. 

Dove rifugiarsi? 

Con gli analisti che prevedono un rallentamento dell'economia nella seconda metà dell'anno a causa dell'inasprimento delle condizioni finanziarie, è sempre più difficile trovare zone di ottimismo in un contesto di incombente cupezza. I mercati emergenti, tuttavia, sono un'area che di recente ha performato bene (oltre il 17% dai minimi di ottobre) e che potrebbe continuare a trarre vantaggio da una diminuzione dei fattori di disturbo. La recente sovraperformance è stata in gran parte determinata dalla riapertura a sorpresa della Cina dopo il lockdown dello scorso autunno e, sebbene l'euforia si sia in parte affievolita, gli ultimi dati continuano a mostrare un certo slancio e le autorità cinesi si sono impegnate a garantire una crescita stabile, con la possibilità di un'ulteriore spinta. E, seppur si preveda un rallentamento della crescita globale, questa dovrebbe essere accompagnata da un allentamento delle pressioni inflazionistiche, da una riduzione dei tassi e da un ulteriore indebolimento del dollaro USA, tutti fattori che potrebbero essere di sostegno per i mercati emergenti. Quindi, a meno che la crescita globale non sorprenda decisamente al ribasso, i mercati emergenti potrebbero trovarsi in una posizione privilegiata man mano che entriamo in un periodo di crescita più lenta, ma comunque sotto controllo. 

Per una panoramica regione per regione, si rimanda alla versione integrale del documento (PDF).

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