Febbraio 2023 / INVESTMENT INSIGHTS
I vantaggi di una specifica allocazione cinese nell’universo EM
In Cina, il cambiamento è l’unica costante
Punti essenziali
- Il peso della Cina negli indici quali, per esempio, l’MSCI è contenuto rispetto alla sua economia e ai mercati azionari. La maggior parte degli indici azionari cinesi convergono sulle azioni di società a grandissima capitalizzazione.
- Le nostre ricerche, insieme a quelle condotte da Mercer, suggeriscono che la Cina può apportare molte opportunità di alfa. Le basse correlazioni con gli altri mercati fanno del gigante asiatico un buon elemento diversificatore di portafoglio.
- Riteniamo che una crescente allocazione cinese nei portafogli azionari dei mercati emergenti possa migliorare i risultati d’investimento, traendo vantaggio dai benefici derivanti da una diversificazione allettante.
Per la Cina, il cambiamento è l’unica costante. La velocità dello sviluppo economico che il gigante asiatico ha sperimentato nel corso degli ultimi decenni non ha eguali. Tale trasformazione economica ha trovato riscontro nel mercato azionario, dove l’universo investibile è cresciuto in misura esponenziale, mentre continuano a emergere attività commerciali nuove e dirompenti.
Al tempo stesso, malgrado sia la seconda economia mondiale per dimensioni e occupi la stessa posizione in termini di mercati azionari, riteniamo che la Cina sia un mercato spesso trascurato o ignorato dagli investitori internazionali. Il flusso delle notizie nel breve termine a volte può essere difficile da assimilare e inoltre può distogliere gli investitori dall’ottica di più lungo periodo. Di seguito, abbiamo delineato alcune argomentazioni sulle ragioni per cui si dovrebbe valutare una specifica allocazione cinese all’interno di un portafoglio azionario con focus sui mercati emergenti (EM).
1. La Cina è sottorappresentata negli indici globali
Il peso della Cina negli indici azionari, quali quelli elaborati da MSCI, è sproporzionatamente basso rispetto alla dimensione della sua economia e dei mercati azionari. Nell’ultimo decennio, la Cina è cresciuta a un ritmo superiore rispetto a gran parte delle economie principali. Come mostrato nella Figura 1, la quota della Cina riferita al prodotto interno lordo globale (PIL) è salita dal 9% nel 2010 al 19% nel 2022, detronizzando il Giappone dallo scranno di seconda economia mondiale per dimensioni. Sebbene lo scenario economico mondiale rimanga piuttosto incerto, siamo dell’avviso che la Cina sarà una nota tutto sommato positiva e continuerà nella sua traiettoria di crescita, anche se forse a tassi più contenuti rispetto a quanto osservato in passato. A fronte di tutto ciò, il peso della Cina nell’indice MSCI All Country World rimane basso, attestandosi dietro il Giappone e il Regno Unito e sopravanzando di poco il Canada. Considerata l’importanza della Cina per l’economia globale e i mercati azionari, siamo favorevoli all’adozione di un approccio incrementale sul fronte dell’allocazione azionaria cinese, al fine di riflettere obiettivamente l’attuale status del gigante asiatico.
L’economia cinese è sottorappresentata negli indici azionari mondiali
(Fig. 1) L’opportunità d’investimento in Cina
È difficile ignorare la dimensione complessiva dei mercati azionari cinesi. Come possiamo osservare nella Figura 2, la Cina si piazza al secondo posto considerando tutti i mercati azionari globali, sia in termini di capitalizzazione di mercato che di volume di scambi. La crescita nell’universo investibile si è coniugata alle riforme dell’accesso al mercato, che hanno notevolmente semplificato rispetto al passato gli investimenti dedicati all’insieme dell’universo cinese. Ora la Cina si è sviluppata al punto di diventare un ampio universo liquido, dinamico nella sua struttura grazie all’emergere di attività commerciali nuove, innovative e dirompenti.
2. L’azionario cinese è un buon elemento diversificatore
Sebbene si citi spesso la più elevata crescita economica quale ragione fondante per investire nei mercati azionari cinesi, il nesso diretto tra il PIL e i rendimenti del mercato azionario resta ancora sottotraccia in Cina. Siamo dell’idea che la vera attrattiva dell’azionario cinese derivi dalla valorizzazione che esso può apportare all’insieme del portafoglio azionario, nel suo ruolo di buon elemento di diversificazione.
La Cina è un mercato troppo grande per essere trascurato
(Fig. 2) Fatturato e capitalizzazione di mercato dei principali mercati azionari
La Figura 3 mostra le correlazioni dei rendimenti mensili tra i principali mercati azionari. La parte centrale del grafico identifica una correlazione pari a zero, mentre spostandosi dal centro verso l’esterno aumenta la correlazione. Rappresentato dalla linea di colore blu scuro, l’azionario cinese evidenzia una correlazione più bassa rispetto agli altri principali mercati azionari. Questa evidenza può, almeno in parte, essere attribuita alla struttura di mercato chiusa che caratterizza la Cina, alla governance societaria e anche al contesto politico. Del resto, in questo quadro si inserisce anche un altro dato: gli operatori interni del mercato, che risultano relativamente impermeabili rispetto ai fattori globali, detengono una quota predominante dei mercati azionari cinesi. Infine, il fatto che la Cina renda manifesti i propri cicli economici ne accentua i relativi vantaggi in termini di diversificazione.
Storicamente la Cina presenta una minore correlazione con gli altri mercati azionari
(Fig. 3) Correlazioni mensili con riferimento ai rendimenti
3. La maggior parte degli indici azionari cinesi convergono sulle azioni di società a grandissima capitalizzazione
Se si osserva nel dettaglio, l’indice MSCI China ponderato in base alla capitalizzazione di mercato evidenzia un’elevata concentrazione sulle società più grandi. Se si prendono in considerazione le oltre 6.000 società presenti nell’universo azionario cinese, il peso delle 77 società più grandi copre più della metà dell’indice MSCI China (come risulta evidente nella Figura 4). Tuttavia, in un mercato dinamico come quello cinese, le allettanti opportunità di alfa risiedono nelle società che possono diventare leader in un futuro prossimo; queste ultime tendono a non figurare all’interno dell’universo a grandissima capitalizzazione e, di conseguenza, sono spesso trascurate da molti investitori internazionali. Riteniamo che questo dato di fatto generi delle inefficienze, che possono essere sfruttate dai gestori attivi attenti ai fondamentali, e in più depone a favore di un’allocazione incrementale verso l’azionario cinese, con particolare enfasi sulle azioni sottorappresentate. Investimenti selettivi in società di piccole e medie dimensioni possono ampliare l’esposizione a diversi driver dell’economia cinese.
4. La Cina offre numerosissime opportunità di alfa
In genere, le società cinesi sono ricercate in misura inferiore rispetto a quanto accade per le parigrado internazionali. Ciò vale soprattutto se si guarda oltre l’universo delle azioni a grandissima capitalizzazione in auge presso gli investitori, e del mercato delle A-share cinesi, caratterizzato da una base di investitori prevalentemente nazionali e retail. D’altronde, soprattutto in relazione al segmento delle A-share, il mercato azionario cinese è alimentato da un’elevata partecipazione degli investitori retail. Queste due condizioni generano delle inefficienze che possono essere messe a frutto da gestori competenti.
5. Come integrare la vostra attuale esposizione alla Cina
La strategia China Evolution Equity di T. Rowe Price adotta un approccio olistico all’investimento in Cina, andando alla ricerca della migliore proposta in termini di rischio/rendimento lungo l’intero arco dei mercati dell’area Greater China. La suddetta strategia esclude le 100 società più grandi, in base alla capitalizzazione di mercato, presenti nell’universo cinese, mentre offre esposizione alla parte più dinamica e inefficiente del mercato. In che modo? Investendo proprio in quelle azioni che in genere sono trascurate dagli altri investitori. In base ai dati elaborati al 30 giugno 2022, abbiamo stimato che la sovrapposizione tra la nostra strategia China Evolution e l’indice MSCI EM era appena al 2,6%, mentre la sovrapposizione tra l’indice MSCI China All Shares e l’MSCI EM si attestava al 35,8%.2 Questa constatazione rafforza i potenziali vantaggi derivanti da una strategia attiva e diversificata per investire in Cina, da impiegare in un quadro incrementale, in contrapposizione rispetto a un approccio basato sugli indici.
Gli indici cinesi più in voga favoriscono le società più grandi
(Fig. 4) L’universo cinese a confronto con l’indice MSCI China e i primi 10 fondi
Sintesi e conclusioni
Nel suo ruolo di secondo più grande mercato azionario al mondo in base alla capitalizzazione di mercato, la Cina è decisamente sottorapresentata negli indici di mercato ad ampio raggio. Nella ben nota ricerca elaborata dalla società di consulenza finanziaria Mercer, dal titolo “Positioning your portfolio for the future of emerging markets” si evidenzia un ulteriore passo verso un’analisi dettagliata dei mercati onshore cinesi. Le nostre ricerche, insieme alla predetta analisi condotta da Mercer, sono giunte alla medesima conclusione: una crescente allocazione cinese nei portafogli azionari dei mercati emergenti può migliorare i risultati d’investimento, traendo vantaggio dal ruolo egemone della Cina in campo economico, dai benefici derivanti da una diversificazione allettante e da innumerevoli opportunità di alfa.
2Sulla base del portafoglio rappresentativo. Il portafoglio rappresentativo costituisce, a nostro parere, una selezione del composito che rispecchia più fedelmente l'attuale stile di gestione del portafoglio per la strategia. La performance non è un criterio per la selezione del portafoglio rappresentativo. Le caratteristiche del portafoglio rappresentativo illustrato possono differire da quelle di altre selezioni nella strategia. Il documento GIPS® Composite Report è disponibile su richiesta.
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