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Giugno 2022 / MARKET OUTLOOK

Il cielo si rasserena per le azioni cinesi?

Accettare l’incertezza e le inefficienze per concentrarsi sui driver di crescita futuri

Punti essenziali

  • Sebbene la crescita economica stia soffrendo, riteniamo che la Cina si trovi in una posizione positiva, con una politica monetaria che dovrebbe allentarsi e un’inflazione contenuta.
  • Le valutazioni interessanti e la diminuzione dei fattori di ostacolo normativi contribuiscono a creare un contesto più favorevole.
  • Con un mercato vasto ma inefficiente, riteniamo che ci sia un ampio margine per perseguire concrete opportunità di alfa.
     

I mercati azionari cinesi hanno attraversato un anno difficile,  con una convergenza di fattori che ha pesato sul mercato. Tra questi il giro di vite normativo, le tensioni geopolitiche, il potenziale delisting degli ADR cinesi, il rallentamento del settore immobiliare e la variante omicron del COVID-19, altamente contagiosa. Alcuni investitori hanno persino rimesso in discussione la pertinenza di un investimento in azioni cinesi. Rimaniamo tuttavia ottimisti, in quanto riteniamo che le azioni cinesi continuino a essere interessanti per gli investitori per motivi sia ciclici che strutturali.

La Cina è in una posizione privilegiata che le consente di allentare la politica economica

Nel corso della pandemia molti governi hanno adottato pacchetti di stimolo aggressivi. Sebbene tali politiche fossero necessarie per sostenere le economie, in molti Paesi hanno portato a tassi d’inflazione che hanno raggiunto massimi decennali. La maggior parte di essi si trova ora nella condizione di dover inasprire aggressivamente le politiche economiche. Al contrario, la Cina è in una posizione relativamente privilegiata in questo periodo, con un’inflazione ancora sotto controllo. Ciò lascia un margine di manovra per l’allentamento delle politiche economiche, nel tentativo di sostenere la crescita.

...la Cina è in una posizione relativamente privilegiata...con un’inflazione ancora sotto controllo. Ciò lascia un margine di manovra per l’allentamento delle politiche economiche, nel tentativo di sostenere la crescita.

E questo è possibile, in gran parte, grazie all’azione preventiva intrapresa dalle autorità cinesi. La Cina si è ripresa rapidamente dalla prima ondata di COVID-19, tanto che dopo il terzo trimestre del 2020 il governo aveva iniziato a ritirare parte degli stimoli offerti in seguito alla pandemia e a inasprire le politiche, sia fiscali che monetarie e normative. L’orientamento restrittivo di Pechino è proseguito fino al 2021 ed è uno dei motivi principali per cui l’inflazione è rimasta sotto controllo  e per cui ora stiamo assistendo a un rallentamento dell’attività economica, unitamente all’impatto delle misure di lockdown associate alla pandemia.

L’inasprimento tempestivo post-pandemia e le limitate preoccupazioni per l’inflazione offrono ai responsabili delle politiche un margine di manovra molto più ampio per stimolare l’economia nei prossimi mesi.

Concentrarsi sull’intero ciclo economico e non sulla debolezza a breve termine

È importante non soffermarsi solo sui dati specifici di crescita del PIL, ma piuttosto sulla posizione della Cina nel suo ciclo economico. Siamo convinti che l’economia stia attualmente toccando un punto di minimo e che dovrebbe tornare a migliorare nel corso dei prossimi trimestri. Gli effetti negativi dell’epidemia di COVID-19 e della debolezza del mercato immobiliare dovrebbero attenuarsi.  Allo stesso tempo, dovremmo iniziare a vedere l’arrivo di politiche di sostegno che potrebbero favorire l’economia reale.

Diversi osservatori dubitano che la politica zero-COVID sia sostenibile, vista la natura altamente contagiosa della variante omicron. Sebbene riteniamo che potrebbero continuare a verificarsi dei mini focolai occasionali, pensiamo che la Cina riuscirà a evitare ulteriori gravi disagi come quelli che si sono verificati a Shanghai. Al contempo, sebbene non vi sia una tempistica chiara su quando la Cina adotterà una politica di convivenza con il COVID-19, l’accelerazione della vaccinazione e l’approvazione dei farmaci anti COVID-19 sono segnali positivi. Siamo convinti che, al di là delle sfide a breve termine, l’economia cinese raggiungerà condizioni migliori nel giro di uno o due anni.

Il ciclo azionario cinese si inverte con l’attenuarsi dei timori sul fronte normativo

Lo scorso anno la Cina ha subito un’ondata di irrigidimento normativo e creditizio in diversi settori. Una serie di norme introdotte nel tentativo di perseguire obiettivi di prosperità comune ha gettato scetticismo sulle prospettive di rendimento sul capitale investito (ROIC), sui tassi di reinvestimento e sui mercati totali indirizzabili, provocando una correzione prolungata in molti dei settori prediletti dal mercato. I titoli delle piattaforme Internet, della salute e del settore immobiliare hanno subito una forte contrazione. Riteniamo che questi settori abbiano probabilmente superato il picco del ciclo normativo e che le autorità stiano abbandonando l’adozione di nuove norme per concentrarsi su politiche che favoriscano maggiormente la crescita.

Il ciclo azionario cinese si inverte con l’attenuarsi dei timori sul fronte normativo.

Stiamo già iniziando a percepire un tono più positivo sul fronte normativo, ma il mercato si mantiene sottotono a causa di una combinazione di preoccupazioni pregresse e di notizie negative in un mercato al momento molto fragile. Alcuni titoli cinesi scambiano a una o due deviazioni standard al di sotto dei loro omologhi occidentali. La storia insegna che questo tipo di anomalie tende a fornire opportunità a più lungo termine.

La volatilità e le inefficienze del mercato fanno il gioco degli investitori a lungo termine.

Sono in molti a concordare sul fatto che il 2022 sia stato finora un anno estremamente difficile per gli investimenti, con una confluenza di fattori eterogenei che hanno provocato un forte aumento della volatilità, facendo crollare i mercati azionari. Molti di questi fattori, tuttavia, sono di natura transitoria. Riteniamo che alcuni dei driver fondamentali delle azioni siano stati tralasciati nella confusione causata dall’estrema volatilità.

La volatilità e l’inefficienza sono potenzialmente in grado di offrire opportunità agli investitori attivi con orizzonti temporali lunghi. Il mercato cinese, con la sua forte base di investitori retail, ha sempre presentato inefficienze che puntiamo a sfruttare. L’impennata della volatilità ha offerto agli investitori fondamentali ulteriori opportunità di investire in asset non correttamente valutati.

Un’area in cui troviamo ampie opportunità è quella dell’industria manifatturiera di fascia alta. Sebbene molte società siano ben posizionate con forti vantaggi competitivi, le loro prospettive a breve termine sono state offuscate. In primo luogo, dal rincaro dei costi dei fattori di produzione dovuto al conflitto tra Russia e Ucraina e, in seguito, dalle interruzioni nelle catene di approvvigionamento dovute ai nuovi lockdown per la pandemia. Né l’uno né l’altro evento modificano la nostra visione a lungo termine di queste società. Anzi, riteniamo che la recente correzione migliori le prospettive dei loro rendimenti futuri.

I veicoli elettrici cinesi si attestano alla guida del settore

(Fig. 1) Le potenzialità offerte dai veicoli elettrici sono ampie, dal punto di vista sia nazionale che internazionale.

I veicoli elettrici cinesi si attestano alla guida del settore

Al 31/12/2021.

I veicoli ICE sono veicoli convenzionali alimentati esclusivamente da un motore a combustione interna (ICE).Fonte: Goldman Sachs.

La pandemia rimarrà un ostacolo per l’economia, ma la consideriamo anche un catalizzatore per l’accelerazione del consolidamento dei settori. Abbiamo osservato una significativa riduzione della capacità in settori come quello alberghiero, della ristorazione e dei negozi di arredamento. I leader del settore stanno ampliando il loro vantaggio rispetto agli operatori più piccoli. Quando la situazione si normalizzerà, nei prossimi due anni potremmo assistere a un rafforzamento del ciclo dei prezzi e a un aumento dei margini. Ci vorrà pazienza, ma alla fine siamo convinti che saremo potenzialmente ricompensati con rendimenti migliori.

Nel lungo periodo, riteniamo che la tecnologia e l’innovazione continueranno a creare opportunità in Cina. Nell’ultimo decennio, gli smartphone e l’internet mobile sono stati le principali fonti di creazione di valore. Nei prossimi 5-10 anni, crediamo che i veicoli elettrici (EV) e la transizione verso un’energia più pulita saranno i principali fattori trainanti.

Opportunità offerte dalla transizione globale e locale verso un’economia più verde

Il settore dei veicoli elettrici è un’area che presenta un grande potenziale a livello sia nazionale che internazionale. (Globalmente, il settore automobilistico è circa otto volte più ampio di quello degli smartphone) A differenza delle auto con motore a combustione interna (ICE), dove i brand cinesi sono considerati di qualità e tecnologia inferiore, il quadro è molto migliore per gli EV di produzione cinese. Mentre i produttori locali detengono una quota del 30% del mercato nazionale delle auto ICE, per i veicoli elettrici la quota sale al 65% (Figura 1).

La Cina dispone chiaramente del potenziale per diventare un’importante base produttiva globale per le auto e i componenti EV.

La Cina dispone chiaramente del potenziale per diventare un’importante base produttiva globale per le auto e i componenti EV. Sta già costruendo una delle catene di fornitura di veicoli elettrici più capillari al mondo. Di conseguenza, molti produttori globali di apparecchiature originali per auto (OEM) hanno iniziato a utilizzare la Cina come base di produzione per esportare veicoli elettrici in tutto il mondo. Le opportunità di investimento non si limitano a settori ovvi come le batterie per auto elettriche e le apparecchiature, ma si estendono anche a settori a monte come i ricambi per auto, le aziende di automazione e i semiconduttori. Riteniamo che i veicoli elettrici possano diventare un driver fondamentale per la crescita industriale della Cina nel prossimo decennio.

La Cina rimane il maggior emettitore di combustibili fossili al mondo, ma siamo convinti che l’impegno del Paese verso una transizione ecologica sia reale e abbiamo già visto che le politiche si stanno muovendo in questa direzione. Oggi il Paese è un importante importatore di energia tradizionale: importa il 73% del suo fabbisogno di petrolio e il 42% di quello di gas (Figura 2). Un futuro che faccia maggiore uso di fonti di energie rinnovabili permetterà alla Cina di diventare più autosufficiente e di raggiungere obiettivi sia economici che sociali, contribuendo a ridurre gli effetti dannosi dell’inquinamento sulla società.

La dipendenza dalle importazioni di petrolio e gas traina la transizione ecologica della Cina

(Fig. 2) La Cina predomina nella capacità di produzione di energia solare ed eolica

La dipendenza dalle importazioni di petrolio e gas traina la transizione ecologica della Cina

Al 31/03/2022.

Fonti: SolarZoom, CPIA, stile Jefferies, Credit Suisse. © 2022 CREDIT SUISSE GROUP AG e/o le sue controllate. Tutti i diritti riservati.

La transizione da un’economia ad alta intensità carbonica a un’economia più sostenibile offre inoltre una spinta alla trasformazione industriale. Secondo le previsioni, la Cina prevede di spendere circa 16.000 miliardi di dollari per la sua transizione verde, al fine di raggiungere l’obiettivo della neutralità delle emissioni di carbonio entro il 2060. Il Paese mira inoltre a raggiungere il picco delle emissioni entro il 2030 e, a nostro avviso, è ben posizionato per raggiungere questi obiettivi. La Cina detiene già una quota del 79% del mercato globale dell’energia solare e del 41% dell’energia eolica (Figura 2). Dal momento che un numero sempre maggiore di Paesi si concentra sulle fonti di energia rinnovabile, riteniamo che la Cina abbia il potenziale per trarre vantaggio dalla transizione verde sia a livello nazionale che internazionale.

Ragioni strutturali e cicliche che rendono interessanti i titoli azionari cinesi

La Cina presenta un quadro normativo e cicli economici diversi, per cui spesso sono i titoli dei giornali a guidare la narrazione.

La Cina rimane sostenuta da forti consumi interni, da una continua industrializzazione e da una crescente tecnologia e innovazione.

Tuttavia, investire in Cina richiede di andare oltre le notizie del momento per cogliere le opportunità a più lungo termine. La Cina rimane sostenuta da forti consumi interni, da una continua industrializzazione e da una crescente tecnologia e innovazione. Riteniamo che questi fattori contribuiranno a creare la crescita economica sostenibile auspicata dalle autorità cinesi.

In un’ottica ciclica, con l’allentamento della politica monetaria a sostegno della crescita economica e con le valutazioni depresse in molte aree del mercato, siamo ottimisti sulle prospettive dei titoli azionari cinesi. Il dinamismo, le dimensioni e la profondità dei mercati azionari cinesi continuano a interessarci e la rapida espansione di questo set di opportunità offre agli investitori fondamentali con un orizzonte temporale di lungo periodo la possibilità di generare alfa per i clienti.

Man mano che i fattori avversi che hanno influenzato negativamente le azioni cinesi negli ultimi tempi inizieranno a dissiparsi, siamo convinti che si presenteranno opportunità migliori. Il cielo non è ancora completamente sereno, ma crediamo che le nuvole stiano iniziando a diradarsi.

 

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