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Ottobre 2022 / GLOBAL ASSET ALLOCATION

Global Asset Allocation: Approfondimenti di ottobre

Scopri gli ultimi temi di mercato globali

1. Prospettive di mercato

  • Le prospettive economiche globali rimangono incerte, in un contesto in cui le banche centrali devono trovare un equilibrio tra il contenimento di un’inflazione elevata e l’indebolimento della crescita. 
  • La Federal Reserve (Fed) statunitense ha rafforzato i suoi interventi di limitazione dell’inflazione, rivedendo al rialzo la traiettoria prevista per i tassi di interesse, a costo di una possibile crisi economica. L’inflazione energetica impone alla Banca centrale europea (BCE) scelte più complesse, in un contesto di flessibilità fiscale disomogeneo tra gli Stati membri. La Banca d’Inghilterra, stretta tra la lotta contro l’inflazione e le pressioni sul suo sistema pensionistico causate dalla volatilità dei mercati obbligazionari, è costretta a un temporaneo ritorno all’allentamento quantitativo.
  • Diverse banche centrali, tra cui la Bank of Japan (BoJ), devono attingere alle riserve per difendere le loro valute da un dollaro USA persistentemente forte, mentre la Cina continua a tentare di sostenere la crescita attraverso politiche di supporto, cercando al contempo di contenere la diffusione del coronavirus.
  • I rischi principali per i mercati globali includono i passi falsi delle banche centrali, la persistenza dell’inflazione, il potenziale rallentamento della crescita globale, l’equilibrio della Cina tra il contenimento del coronavirus e la crescita e le tensioni geopolitiche.

2. Posizionamento del portafoglio

Al 30 settembre 2022

  • Abbiamo ridotto la sottoponderazione sui titoli azionari, approfittando della recente debolezza e delle valutazioni più interessanti; tuttavia, rimaniamo complessivamente cauti sulle azioni a fronte dell’aggressivo inasprimento delle banche centrali e del ridimensionamento delle prospettive di crescita e degli utili.
  • Alla luce del continuo rischio di un rialzo dei tassi che pesa sulle obbligazioni, abbiamo incrementato la liquidità, che offre sicurezza e rendimenti più interessanti data la spinta al rialzo dei tassi di interesse a breve termine.
  • Nel comparto azionario, siamo quasi bilanciati tra value e growth. Il contesto di rallentamento della crescita è sfavorevole per i ciclici, mentre l’aumento dei tassi pesa sulle azioni ad orientamento growth. 
  • Sul fronte obbligazionario, continuiamo a sovrappesare i titoli di Stato come copertura contro il rischio azionario e dati i livelli di rendimento relativamente più interessanti. In altri settori dell’obbligazionario, rimaniamo positivi sul debito sovrano dei mercati emergenti, grazie ai rendimenti interessanti e ai fondamentali ancora favorevoli.

3. Temi di mercato

La sterlina in picchiata

I mercati hanno chiuso il terzo trimestre scossi dalla notizia del temporaneo ritorno della Banca d’Inghilterra al quantitative easing per evitare un potenziale disastro per il sistema pensionistico britannico a seguito di un’impennata dei tassi. Una mossa che avviene dopo che la banca ha alzato i tassi di riferimento e si è orientata verso un inasprimento quantitativo per combattere l’inflazione da record, guidata dai prezzi di un’energia che scarseggia. I timori si sono rapidamente diffusi sui mercati dei gilt britannici, già appesantiti dalle minacce di nuove emissioni per finanziare i piani di spesa fiscale del Primo Ministro Liz Truss, con la preoccupazione che i fondi pensione siano costretti a vendere i gilt per soddisfare le margin call. In sincronia con la correzione delle obbligazioni, la sterlina britannica ha accelerato la sua discesa a livelli record nei confronti del dollaro USA. Il caos sui mercati finanziari e il sell-off della sterlina potrebbero tradursi in un disastro per la banca centrale del Regno Unito, che cerca di contenere l’inflazione e di orientarsi nella spesa fiscale, evitando al contempo il collasso del sistema pensionistico britannico. Il Regno Unito non è un caso unico nell’attuale contesto. L’aggressivo inasprimento delle banche centrali, guidato dalla Fed, sta mettendo sotto pressione le valute di tutti i mercati sviluppati ed emergenti (EM), facendo salire l’inflazione delle importazioni e dissanguando le riserve valutarie. Le fragilità stanno diventando sempre più evidenti man mano che la Fed porta avanti il suo percorso aggressivo, rendendo gli altri mercati sempre più vulnerabili alle pressioni.

Dove rifugiarsi?

Le speranze di una prosecuzione del rally estivo dai minimi di giugno si sono infrante nella seconda metà del terzo trimestre. L’inflessione verso il basso degli asset rischiosi ha coinciso con il discorso del Presidente della Fed Jerome Powell a fine agosto a Jackson Hole, nel Wyoming, che ha promesso il proseguimento di una politica aggressiva per contrastare l’inflazione. Gli operatori di mercato che attendevano un accenno di “svolta”, o almeno un rallentamento in attesa dei dati, sono rimasti tristemente delusi. Le cifre ancora elevate sull’inflazione e le preoccupazioni per il crollo delle valute all’estero hanno ulteriormente appesantito il sentiment. Al di fuori della liquidità e del dollaro USA, sia gli asset rischiosi che quelli rifugio hanno intensificato i loro ribassi nel trimestre, con un calo da inizio anno a livello globale del 25% per le azioni e del 20% per le obbligazioni. Sebbene i rifugi per gli investitori quest’anno siano pochi, alcuni segmenti del mercato stanno diventando più interessanti. Tra questi vi sono le obbligazioni high yield che ora rendono quasi il 10%, offrendo un punto di ingresso più equilibrato in termini di rischio/rendimento e con livelli di rendimento che storicamente forniscono rendimenti a termine interessanti. Il rischio di recessione rimane elevato e l’inflazione non è ancora stata domata, ma i fondamentali dell’high yield rimangono solidi su base storica e potrebbero rappresentare un rifugio interessante e una compensazione dei rischi accettabile.

Per un’analisi dettagliata per regione, vedi il report completo (PDF).

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