2024 Global Market Outlook – Aggiornamento di metà anno
Tassi globali
Per tutte le banche centrali dei mercati sviluppati (esclusa la Bank of Japan, BoJ, che rappresenta un’eccezione), la politica monetaria è piuttosto rigida. Si vuole evitare di far precipitare l’economia in recessione. Di conseguenza, pur mantenendo un orientamento di politica monetaria restrittivo, le banche centrali possono effettuare dei tagli. Anzi, probabilmente allenteranno in modo proattivo se l’inflazione lo consentirà: se aspettano che l’attività economica crolli prima di tagliare, si ritroveranno molto indietro rispetto alla curva, perché il ritorno alla neutralità sarà molto lungo1.
La crescita persistente dei salari invita la Bce alla prudenza
(Fig. 3) Nell’Eurozona ci potrebbe essere un brusco rallentamento del mercato del lavoro
L’inflazione dell’Eurozona è scesa a tal punto che la Bce ha potuto tagliare i tassi a giugno. I policymaker della Banca centrale europea ritengono che le imprese dell’Eurozona abbiano accumulato manodopera negli ultimi 12 mesi. Questo potrebbe portare a una brusca flessione del mercato del lavoro se i margini di profitto delle imprese dovessero essere messi sotto pressione da una domanda più debole.
I principali interrogativi sono: quando agirà ancora la Bce e quanto saranno consistenti i tagli? Il numero di tagli previsti è in costante diminuzione, ma riteniamo che la Bce effettuerà probabilmente due tagli prima della fine del 2024.
Le speranze erano per una BoE che seguisse a ruota la Bce, tagliando i tassi a giugno. Con i timidi segnali di ripresa dell’economia britannica, però, la Bank of England potrebbe non avere fretta e probabilmente aspetterà l’autunno per intervenire sui tassi.
Anche il Giappone ha lottato contro l’inflazione, ma più per la sua assenza che per l’aumento troppo rapido dei prezzi. Dopo aver finalmente abbandonato la politica dei tassi sotto zero all’inizio del 2024, prevediamo che la BoJ continuerà a inasprire gradualmente i tassi, pur mantenendo un tono sufficientemente “dovish” da evitare che il mercato vanifichi il suo lavoro di stimolo dell’inflazione. Inasprendo la politica, la BoJ sosterrebbe anche lo yen, che nel 2024 ha toccato i minimi pluridecennali rispetto alle altre principali valute.
1 La neutralità sui tassi né stimola né frena la crescita economica.
Gli investimenti attivi possono avere costi più elevati di quelli passivi e possono sottoperformare l'intero mercato o i peer passivi con obiettivi simili. T. Rowe Price avverte che le stime economiche e le dichiarazioni previsionali sono soggette a numerose ipotesi, rischi e incertezze, che cambiano nel tempo. I risultati effettivi potrebbero differire sostanzialmente da quelli previsti nelle stime e nelle dichiarazioni previsionali e i risultati futuri potrebbero differire in modo sostanziale da qualsiasi performance storica. Le informazioni nel presente documento sono riportate solo a scopo illustrativo e informativo. I dati storici utilizzati come base per questa analisi si basano su informazioni raccolte da T. Rowe Price e da fonti terze e non sono stati verificati in modo indipendente. Le dichiarazioni previsionali si riferiscono solo alla data in cui vengono rilasciate e T. Rowe Price non si assume alcun obbligo e non si impegna ad aggiornare le dichiarazioni previsionali. Laddove vengono citati titoli, i titoli specifici identificati e descritti sono solo a scopo informativo e non rappresentano raccomandazioni.
Informazioni aggiuntive
CFA® e Chartered Financial Analyst® sono marchi registrati di proprietà del CFA Institute.
London Stock Exchange Group plc e le società facenti parte del gruppo (collettivamente, il "Gruppo LSE"). © LSE Group 2024. Tutti i diritti relativi ai dati o agli indici FTSE Russell sono detenuti dalla società del Gruppo LSE proprietaria dell'indice o dei dati. Il Gruppo LSE e i relativi licenziatari declinano ogni responsabilità in relazione a errori o omissioni negli indici e nei dati e raccomandano di non fare affidamento sugli indici o i dati contenuti in questa comunicazione. L'ulteriore distribuzione dei dati forniti dal Gruppo LSE è consentita solo con l'esplicito consenso scritto della società del Gruppo LSE titolare dei relativi diritti. Il Gruppo LSE non promuove, sponsorizza né approva il contenuto della presente comunicazione.
S&P 500 Index è un prodotto di S&P Dow Jones Indices LLC, divisione di S&P Global, o delle sue società controllate (“SPDJI”) ed è utilizzato da T. Rowe Price su licenza. Standard & Poor's® e S&P® sono marchi registrati di Standard & Poor's Financial Services LLC, una divisione di S&P Global ("S&P"); Dow Jones® è un marchio registrato di Dow Jones Trademark Holdings LLC ("Dow Jones"). Questo prodotto non è sponsorizzato, approvato, venduto o promosso da SPDJI, Dow Jones, S&P o dalle rispettive società controllate; le parti non forniscono garanzie riguardo all’idoneità dell’investimento in tale prodotto e declinano ogni responsabilità in relazione a eventuali errori, omissioni o interruzioni di S&P 500 Index.
MSCI. MSCI e le sue controllate e fonti e fornitori terzi (collettivamente, “MSCI”) non forniscono garanzie, esplicite o implicite, e declinano qualsiasi responsabilità riguardo ai dati MSCI qui riportati. Non è consentito ridistribuire o riutilizzare i dati MSCI come base per altri indici, titoli o prodotti finanziari. La presente pubblicazione non è stata approvata, rivista o prodotta da MSCI. Le analisi e i dati storici di MSCI non devono essere intesi come un'indicazione o una garanzia di analisi o previsione della performance futura. In nessun caso i dati MSCI sono da intendersi come una consulenza di investimento o una raccomandazione ad adottare (o non adottare) decisioni di investimento di qualsiasi tipo e non sono una base su cui fare affidamento a tale scopo.
Come le politiche delle banche centrali possono impattare i portafogli
Il ritorno dell'inflazione mette a dura prova le banche centrali
Nessuna rotazione per l'azionario americano